
In un mercato nel quale il “bisogno di novità” rischia di cancellare la profondità, l’archivio diventa una risorsa preziosa. Non solo per custodire, ma prima di tutto per generare. Serve per costruire il futuro a partire da ciò che già esiste, e che è davvero rilevante ed identitario. Rileggere, reinterpretare, riattivare: per MM Company, l’archivio è una leva strategica, capace di alimentare identità, storytelling e innovazione.
Un archivio ben valorizzato e vivo può essere un prezioso input per realizzare collezioni, contenuti digitali, campagne, mostre, narrazioni editoriali. Può diventare la base di un posizionamento distintivo, perché nessun altro brand, in profondità, sarà davvero uguale al proprio.
Approcciamo gli archivi dei brand con un modus operandi curatoriale, narrativo e digitale. Non li trattiamo come mausolei, ma come strumenti progettuali. In molti dei nostri progetti, l’heritage infatti non è solo narrato, ma reso attuale. Lavoriamo sull’identità visiva a partire da ciò che il brand è stato, con l’intento di proiettarlo nel futuro.
Fragiacomo 60: un progetto panoramico
Uno dei progetti d’archivio più significativi che abbiamo curato è stato quello realizzato per Fragiacomo, brand storico di calzature made in Italy.
Il risultato è stato un progetto di comunicazione phygital: un nuovo sito e una monografia che ripercorrevano i 60 anni di storia della maison tramite le voci di studiosi ed esperti di moda, costume e cinema come Clara Tosi Pamphili, Enrico Maria Albamonte, Flavia Colli Franzone che, insieme ai curatori, raccontano l’heritage del brand da punti di vista differenti.

Peculiarità del libro sono le immagini dal forte impatto emozionale: da un lato i modelli iconici del brand interpretati dalle illustrazioni pop di Fabrizio Sclavi, e dall’altro l’evoluzione dello stile Fragiacomo tramite foto still life realizzate dallo studio di Gian Paolo Barbieri.






Grazie alla collaborazione con l’Associazione Obiettivo Camera, inoltre, i fotografi di fama internazionale Giovanni Gastel, Gian Paolo Barbieri, Maurizio Galimberti, Piero Gemelli, Simone Nervi e Maria Vittoria Backhaus hanno anche scattato una foto ad hoc per interpretare ciascuno i sei decenni del brand. Questa serie di immagini speciali, che arricchiscono la monografia, sono state protagoniste della mostra-evento.
Etel: evoluzione delle icone
Nell’ambito dell’arredamento, poniamo l’accento sul progetto d’archivio realizzato per il brand brasiliano ETEL: “Zanine (R)Evolution: A Story by ETEL”, che ha esplorato le evoluzioni e rivoluzioni di José Zanine Caldas.

ETEL, il più importante brand autorizzato a rieditare i pezzi dei grandi maestri brasiliani del design, ha infatti inserito 16 icone di Zanine nella sua collezione, già ricca di tutti i nomi più significativi della cultura progettuale del Paese come Jorge Zalszupin, Lina Bo Bardi, Giuseppe Scapinelli e Oscar Niemeyer. Per farlo, abbiamo ricostruito e graficizzato le connessioni biografiche del designer, e curato una speciale installazione che connetteva gli oggetti fisici e una moltitudine di elementi d’archivio che hanno influenzato il pensiero progettuale di José Zanine Caldas, giunti fisicamente dagli archivi brasiliani.
Riattivare l’archivio vuol dire ritrovare nel passato ciò che è più autentico, per dare forma al futuro di un brand. È questa l’idea che ci ha guidati: trasformare la memoria in visione.